Alviero Martini, una della più famose aziende di moda italiane, che da decenni ormai esporta lo stile e la qualità che ci contraddistingue in tutto il mondo, é stata commissariata e messa in amministrazione giudiziaria.
A seguito di un’inchiesta dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del pm Paolo Storari, l’azienda é stata ritenuta incapace di prevenire ed arginare i fenomeni di sfruttamento lavorativo.
Si sarebbe fatto ricorso a manovalanza in nero e clandestina pur di mantenere profitti elevatissimi su ogni singolo prodotto o accessorio.
L’azienda, stando agli accertamenti non avrebbe mai fatto reali ispezioni sulla filiera di produzione. L’azienda inoltra ha sempre sottoscritto contratti di appalto per la produzione dei suoi articoli contraddistinti nel mondo per le stampe di mappe geografiche, ma non si é mai preoccupata di verificare che gli stessi venissero in seguito subappaltati ad altri, nonostante non autorizzato nei contratti. Alla fine il divario tra prodotti di lusso e manovalanza in nero e sottopagata ha generato l’interesse del tribunale di Milano che ha deciso di intervenire.
Dalla produzione in opifici cinesi i prodotti acquistati a poche decine di euro passavano direttamente ai negozi di alta moda dove venivano messi in vendita a diverse centinaia di migliaia di euro.
