Trigger Warning con Jessica Alba, recensione

Ci sono film che sembrano scritti apposta per l’attore o l’attrice che li interpreta. Poi ci sono copioni invece che potrebbero anche valere un paio di ore della nostra vita ma che si scontrano contro un’interpretazione non esattamente adattata ed adattabile a quel ruolo.
Jessica Alba é stata per anni un’interprete affascinante di una Hollywood leggera. Ora metterla nei panni della dura di turno stona e contrasta fortemente con lo stesso copione che cerca di seguire.
Ne esce un prodotto cinematografico di scarso impatto, di dialoghi poveri e di una fotografia da secondo livello se non terzo. Per non parlare di un montaggio davvero povero.
Parker, interpretata da Jessica Alba, lavora per la CIA ed é impegnata in missioni segrete in giro per il mondo. Preparatissima e addestrata come un berretto verde a tutti gli effetti. Chiamata dallo sceriffo della sua cittadina natale, in seguito all’improvvisa morte del padre, la protagonista decide di rientrare subito a Creation, un paesino disperso nel nulla del deserto americano.
Dal suo rientro però accadono situazioni che mettono in dubbio la versione data per la morte del padre e portano Parker ad indagare scoprendo di tutto e di più.
Un film povero di contenuti, di colpi di scena, di motivi per cui si cerca di arrivare alla fine… ma queste maledette classifiche su Netflix ci fanno credere che un film al primo posto debba per forza essere bello…
Una Jessica Alba fuori luogo, un film non adatto a lei e per quanto si sforzi di essere credibile, non riesce ad esserlo per tutto il film. Un film da vedere se proprio non si ha altro da fare, ma perderlo, credetemi non porterà la vostra esistenza a sentirne la mancanza.