The Beekeeper, la recensione

Quando si andava al Blockbuster e si sceglievano i film in base alla copertina, si finiva sempre per dare per scontato che con un grande attore si potesse assistere ad un ottimo film… Spesso era così, ma tantissime volte non lo era affatto.
Nel caso di Jason Statham, raramente sbaglia un film. Si lo sappiamo sono quei film da spaccare tutto e la faccia di tutti, ma a chi piace il genere, é difficile possa sentirsi tradito da questo attore come in pochissimi altri casi accade.
Dunque se avete avuto la tentazione di guardare The Beekeeper e siete rimasti indecisi, allora vi aiutiamo a decidere di guardarlo.
Perché la giustizia privata vince, vince la correttezza e il senso di rivincita la fa da padrone per tutto il film. Ma non importa, la trama scorre via piacevolmente tra azioni da cardiopalma che oltrepassano l’irrealizzabile anche per uno come lui, ma non ci si pensa affatto, si lascia che la storia si svolga piacevolmente ai nostri occhi.
Hanno fatto arrabbiare l’apicoltore sbagliato, un certo Adam Clay e sappiamo tutti come probabilmente andrà a finire ancora prima di guardare il film. Ma questo é uno di quei casi in cui continuiamo a spingervi a guardarlo, perché merita il suo tempo.
Il film é stato diretto da David Ayer, la sceneggiatura funziona bene, le luci e il montaggio non esattamente da primo livello. Quanto alla recitazione, in pratica il film ha un solo attore protagonista che senza volerlo reclude tutti gli altri a comparsate.
Un film da vedere e da suggerire, che se ne esce con un discreto punteggio. Di più non sarebbe corretto per altri fattori come le scene d’azione e gli effetti speciali che potevano essere curati decisamente meglio.