Il Ministro dei Trasporti questa mattina é stato chiaro: “Il diritto allo sciopero è sacrosanto, bloccare un intero Paese per 24 ore non è ammissibile”. “Io devo garantire il diritto alla mobilità a 60 milioni di italiani, è il lavoro per cui mi state pagando lo stipendio oggi: garantire la circolazione con tutti gli imprevisti che ci possono essere sui treni, sulle strade autostrade, nei porti e negli aeroporti”. Così nel frattempo il Mit ha incontrato i sindacati nel tardo pomeriggio proprio per discutere sullo sciopero, è stato confermata per domani l’audizione del Garante in commissione alla Camera.
Lo sciopero da sempre deve creare disagio, anche perché la sua finalità principale é proprio quella di avere l’attenzione. Il disagio però, con lo sciopero, in un paese come l’Italia si ripercuote non su coloro che vengono chiamati in causa, ma sulla gente comune che deve recarsi a scuola, al lavoro e non può farlo perché qualcuno sta rivendicando il proprio diritto allo sciopero. Tutto perché sappiamo bene che vi sono categorie di lavoratori che subiscono particolarmente queste situazioni di disagio e questo rende tutto non equo. Dunque giusto scioperare per qualcosa in cui si crede fortemente, ma dovrebbero poterlo fare i diretti interessati, senza cercare un prelievo e un disagio anche economico ai cittadini, altrimenti non diventa una richiesta di attenzioni ma un disservizio che a catena finisce per ripercuotersi su tutti coloro che non hanno nulla a che fare con questa faccenda nello specifico.
