La ragazza della palude, recensione

Siamo a Barkley Cove nel North Carolina, é il 30 Ottobre del 1969. Due ragazzini in bicicletta nei boschi attorno ad una palude trovano un cadavere. Si tratta di Chase Andrews (Harris Dickinson). Le voci della città raccontano tutte la stessa storia, che a ucciderlo sia stata la ragazza della palude. Ma chi è la ragazza della palude? Miss Catherine Danielle Clark (Daisy Edgar-Jones) che viene subito arrestata nonostante non vi siano prove concrete a suo carico. Ecco che nella storia compare l’avvocato in pensione Tom Milton (David Strathairn) che si offre di aiutarla. Così, la ragazza della palude gli racconta la storia drammatica della sua vita. Abbandonata da tutta la famiglia ha vissuto per anni da sola nella casa sulla palude, riuscendo sempre a cavarsela. Il film é molto interessante e merita la visione. La storia si alterna tra il racconto al presente con innumerevoli collegamenti al passato. Molto interessanti alcuni passaggi di ripresa, che denotano un alto livello in regia. La direzione della fotografia aiutata da location favolose avrebbe potuto raggiungere il livello della regia ed in alcuni punti é stata carente. La sceneggiatura anche se in alcuni passaggi ha rallentato troppo, ha sempre e comunque saputo rialzare nello spettatore il livello di attenzione ai giusti livelli. Un film da vedere, un film discreto che finalmente scalza una serie di film quasi demenziali andati in onda sulle piattaforme di streaming.