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Ferrari, un film di una lentezza disarmante

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Ironia della sorte, un film sulla macchina più veloce di sempre raccontato in una storia di una lentezza che disorienta. All’inizio il film é già molto lento e nulla ha a che vedere con il periodo storico in qui verrebbe ambientato. E’ una questione di storia che arranca su di una fotografia troppo spesso cupa che alimenta ancora di più la lentezza. Lentezza non drammaticità, le due cose sono ben distinte.
Il film racconta un pezzo di vita del leggendario Enzo Ferrari che attraversa uno dei momenti più drammatici della sua vita, il 1957.
L’acclamato regista Michael Mann cerca di individuare una linea di condotta ben precisa che evidentemente solo lui ha capito. Adam Driver nel ruolo di Enzo Ferrari non lascia il segno e addirittura é quasi ininfluente nella storia in alcuni passaggi. Il premio Oscar Penelope Cruz nella parte di Laura Ferrari (brava ma fuori luogo totalmente, soprattutto se si guarda il film in inglese… presunta lingua originale di molti dei protagonisti) ed una piacevole comparsata di Shailene Woodley che interpreta Lina Lardi ma non riesce nemmeno lei a dare una spinta alla storia. Nel film anche Sarah Gadon, Jack O’Connell e Patrick Dempsey nel ruolo del celebre Piero Taruffi.

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